Polonia presto nella UE: come saranno i loro vini DOC?
Lo sviluppo dei vigneti impone una regolamentazione: la bozza della prossima legislazione enologica
Mario Crosta |
E vero che l'effetto serra sta sensibilmente mutando il clima in tutto il mondo, innalzando le temperature al punto da reintrodurre nelle regioni piu fredde delle coltivazioni abbandonate da qualche secolo, come quella della vite in Polonia. Abbiamo gia descritto i vigneti "estremi" di Jaslo e di Pasim, ma ad ogni degustazione di vini importati, organizzate nelle grandi citta, scopro fra gli ospiti delle altre persone che possiedono piccole vigne e che stanno producendo vino per uso famigliare, come Wojciech Bosak, Wiktor Bruszewski, Roman Mysliwiec, Wojciech Wlodarczyk e Zbigniew Trubisz. Ai confini con la Germania, inoltre, esistono dei vigneti per la produzione industriale di brandy e fra le montagne che confinano con la Cechia e la Slovacchia vedo qualche filare qua e la. Con le leggi polacche odierne, veri residuati della mentalita dell'isolamento, nessun polacco oserebbe mettersi a vendere il vino che produce, perche lo Stato oggi vampireggia sui piccoli produttori a vantaggio delle grosse aziende di miscele alcooliche spacciate come vino, proibite invece nel resto d'Europa. Ma fra un anno, al massimo un anno e mezzo, con l'ingresso della Polonia nella CEE queste leggi dovranno essere ampiamente rinnovate e gia oggi i vitivinicoltori piu intraprendenti stanno facendo i primi passi per prepararsi a regolamentare la produzione locale delle uve da vino e dei vini da esse ricavati.
Esiste un progetto di legge gia in mano ad alcuni parlamentari polacchi redatto proprio da alcuni di loro - tra i quali Roman Mysliwiec di Winnica Golesz, Wojciech Bosak di Akademia Wina e Marek Jarosz dell'Universita di Cracovia, cattedra di Europeistica - il cui primo testo e stato pubblicato per intero su www.winnica.golesz.pl in lingua polacca allo scopo di raccogliere osservazioni e contributi prima della discussione legislativa.
Nuovo vigneto a Winnica Golesz |
Assicuro che queste persone terranno debito conto di ogni contributo (ne ho avuto personalmente la prova a proposito della discussione sui concentratori) e, poiche sono molto combattive, sono certo che a breve la Polonia potra disporre di una propria legge vinicola di buon livello per poter iniziare col piede giusto a produrre vini locali di cui siamo gia molto curiosi tutti quanti. Vini da pionieri in una terra dall'inverno molto lungo, ma che possiede nicchie dal microclima non proprio ostile ad alcuni ceppi sperimentati da Winnica Golesz.
Riassumo qui soltanto alcuni principi e contenuti, per dare ai lettori un'idea di com'e fatto l'impianto di questo progetto di legge polacca sul vino, sperando di non annoiare troppo.
Il progetto di legge riguarda la coltivazione delle viti destinate alla produzione di vino, la produzione e l'imbottigliamento dei vini prodotti da coltivazioni sul territorio polacco, la loro classificazione ed il loro etichettamento. Non riguarda i vini da dessert destinati al consumo diretto, i vini prodotti per proprio uso e non alla vendita, i mosti destinati a produzione di succhi e bevande analcooliche.
In particolare e negli allegati sono specificate le zone vinicole nelle cui aree si coltiva la vite per i vini di qualita dalla denominazione d'origine controllata KNP, nonche le regioni vinicole adatte alla produzione di vini da tavola con indicazione geografica tipica WSGO. Allo stesso modo viene specificato l'elenco di tutte le varieta autorizzate e tra queste vengono specificate quelle destinate ai vini KNP per ogni area particolareggiata, oltre che i ceppi da piede. La qualita dei vitigni e dei ceppi deve corrispondere a quella della Direttiva 193 del Consiglio della Comunita Europea del 9 aprile 1968.
Entro il 31 dicembre 2004, nelle zone destinate alla produzione di uva da vino devono essere espiantate tutte le varieta non autorizzate ed essere iscritte obbligatoriamente al Registro Nazionale dei Vini tutte le coltivazioni con piu di 100 piante o piu di 200 metri quadrati, ma per le uve destinate a vini KNP il minimo e di 50 piante o di 100 metri quadrati.
La materia prima per produrre vino puo essere esclusivamente (e qui sta la grande battaglia contro la precedente legge-truffa che consente miscele spaventosamente nocive) l'uva fresca o in parte essiccata, il mosto d'uva in fermentazione, il vino d'uva in fermentazione ed il vino d'uva, di produzione nazionale. Tutto il resto e espressamente vietato, come anche le aggiunte di acido al mosto ed al vino volte a cambiarne lacidita per piu di 1 grammo/litro di acido di vino o di 13,3 milliequivalenti/litro. Si possono usare soltanto i componenti previsti dalla Disposizione 1493 del Consiglio della Comunita Europea del 17 maggio 1999 e si fissano per ogni tipo di vino i particolari limiti minimi del contenuto in zuccheri naturali delle uve, del tenore alcoolico, dell'acidita e dell'estratto nonché i limiti massimi delle rese per ettaro (da 90 a 120 quintali/ettaro) e dell'anidride solforosa.
Giovane vigneto polacco |
I vini KNP non possono essere immessi in commercio prima del 31 marzo dell'anno successivo alla vendemmia, tutte le partite dovranno essere sottoposte ad analisi e all'assaggio organolettico da parte di almeno 7 ispettori qualificati per ottenere il numero di certificazione, possono essere definiti classici con contenuto alcoolico naturale originale di almeno 10,5% se bianchi e 12% se rossi, estratto minimo secco oltre agli zuccheri 19 g/l. Ci sono anche le regole per le altre dizioni come vendemmie tardive e vino ghiacciato.
La gassificazione artificiale e vietata ed ai liquorosi si puo aggiungere alcool etilico da distillazione di uve o vini, ma solo se gio posseggono il 12% di alcool proprio. Valgono le norme europee per la confezione e l'etichettamento, va indicata l'annata ed il metodo di vinificazione, tradizionale o rustico, si puo indicare l'imbottigliamento all'origine soltanto se almeno il 90% delle uve e coltivato in proprio.
Un'intera sezione e dedicata agli enti previsti per i controlli, composizione, poteri e pene.
Vigneto sotto un'abbondante nevicata |
Regione "Dolny Slask"
Regione "Gorny Slask"
Regione "Malopolska"
Regione "Niziny Polskie"
Regione "Podkarpacie"
Regione "Wielkopolska"
Regione "Wyzyny Nadwislanskie"
Regione "Ziemia Lubuska".
Aree vinicole a denominazione d'origine controllata KNP (nella prima versione di tre mesi fa ne erano state proposte ben altre 10):
"Nadodrze"
"Pogorze Karpackie"
"Przedgorze Sudeckie"
"Wyzyna Krakowska"
"Zielona Gora".
La selezione di queste zone vinicole dalle numerose inizialmente proposte in base a notizie di coltivazioni giu in corso e quindi alle caratteristiche dei terroir, e stata successivamente fatta in considerazione anche della sicura presenza storica di vigneti, garanzia di tradizioni e capacite di vinificazione, a dimostrazione che la discussione e molto approfondita ed aperta alle critiche ed ai suggerimenti, che da queste parti sono certamente graditi ed anche velocemente introdotti, infatti alcuni dei dati o delle regole descritti sono stati giu cambiati da poco. Per esempio, era ammessa in parte la concentrazione per osmosi inversa, che a seguito di una discussione approfondita su questa materia ancora controversa si e deciso per il momento di vietare.
Con queste premesse, resta soltanto da augurare ai vitivinicoltori polacchi di fare dei vini sempre migliori e... benvenuti nell'Europa del vino!
Mario Crosta
www.enotime.it
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