Il progetto Podkarpackie Winnice in pieno sviluppo
Enotime invitato al corso di formazione dei vignaioli polacchi
Mario Crosta |
Tutto era pronto per partire quando mi telefona Wojciech Bosak in persona dall'Istituto della Vite e del Vino di Cracovia. "Mario, ho avuto un incidente stradale, ho la gamba fratturata e non posso andare a Jaslo. Roman mi ha detto che tu domani ci vai. Potresti farmi un piacere? Laggiu si terra un'assemblea dei futuri vignaioli ed io avrei dovuto introdurne i lavori, ma non posso. Mi sostituiresti tu? Parla di quello che vuoi, basta che parli di vino, di cosa il vino rappresenta per gli Italiani, di come si possono ottenere dei buoni risultati anche da poche centinaia di metri quadrati, e tutta gente con poca terra e molta buona volonta, fammi questo piacere". Volevate che dicessi di no? Ma io pensavo ad un gruppetto ristretto di persone, non mi aveva mica detto che l'assemblea saebbe stata in un'aula affollatissima del Municipio con tutta l'ufficialita del caso ed una settantina di partecipanti tra cui appunto i piu di sessanta vignaioli... in erba! Quando ho dovuto farmi un po' largo nella ressa per entrare in aula e mi hanno invitato alla presidenza a fianco di Roman Mysliwiec mi tremavano le gambe. Dovevo parlare senza troppi errori in lingua polacca a dei contadini che in un silenzio davvero irreale, attentissimi e svegli, misuravano letteralmente ogni parola... "del corrispondente dell'importantissimo magazine italiano Enotime appositamente venuto qui per raccontarci la realta italiana ed anche i prolemi che si possono incontrare quando si comincia a fare il vino in proprio".
Il corrispondente di Enotime a Jaslo |
Intanto erano presenti anche le donne vignaiole, circa il 10% dei partecipanti, ed era la terza volta che si ritrovavano tutti insieme. Si trattava di far stampare in 700 copie una miniguida per realizzare il proprio vigneto e produrre in proprio il vino, scritta da Wojciech Bosak, e di organizzare il primo viaggio in Stiria, finanziato al 53% dai fondi pubblici, per interessamento del console austriaco di Cracovia. Dopo di quello ne hanno fatti immediatamente molti altri, per visitare la Camera Agricola ed il Ministero dell'Agricoltura e della Vitivinicoltura della Renania-Palatinato, i vigneti Oppenheim, Weinert, Ehn, Temmel e le cantine Moselland Kellerei Bernkastel, Winzergenossenschaft Vierjahreszeiten, Walter Polz, la scuola enologica di Silberberg ed il museo enologico di Kitzeck, e anche due cantine in Moravia (Jiri Docekala e Frantiska Madla). Andate a vedere sul loro sito, che e pieno di fotografie anche se e un po' lento a reagire al mouse, e per le foto almeno non c'e bisogno di traduzione dalla lingua polacca... Ma se e un po' lento il sito, sono molto piu veloci i partecipanti al programma, che durera fino al 2006 perlomeno nell'area "pilota", cioe la valle del fiume Wisloka, che viene coordinato da Roman Mysliwiec di Winnica Golesz.
I partecipanti al corso di Jaslo |
Per chi avra la fortuna di venire da queste parti, speriamo anche l'eurodeputato italo-polacco Jas Gawronski che ho contattato personalmente e che mi ha assicurato il suo interessamento, avrei preferito non scrivere proprio niente in proposito, cosi si potranno godere la sorpresa tutta per intero. Come l'ho avuta io, pari pari. I grandi intenditori di vino polacchi mi avevano detto che questi vini in fondo in fondo non erano proprio male, ma punto e basta. Di piu non si sbilanciavano. In questo campo del vino, se osserviamo bene quanto accade in casa nostra, sono stati e sono ancora in troppi a scrivere stupidaggini ed a teorizzare in fretta. Loro almeno sono stati piu prudenti, forse troppo. Ma non credevo veramente, lo giuro, di assaggiare dei vini fatti cosi bene, curati, puliti, piacevoli, tutto il contrario di quello che uno si aspetta da un contadinotto che si mette a fare per la prima volta il vino. Tutti vini fatti secondo manuale, una cosa davvero stupefacente, commovente, che mostra in pieno come la passione possa fare miracoli anche presso i dilettanti.
Se aveste potuto vedere con me e attraverso i miei occhi quanto ordine nei vigneti, quanta igiene in cantina, quanto tutto sebbene piccolo fosse piu che perfetto, preciso, studiato, allora potreste avere come me fiducia che la vitivinicoltura qui in Polonia e rinata davvero dopo tanti secoli, ma stavolta con il piede giusto. Forse avranno da imparare tante cose, in primis come ridurre i costi di produzione, che a livello amatoriale sono davvero altissimi, ma se si comincia con vini di questo livello, che giudico davvero buono, fra qualche anno si finira con l'ottenere dei premi ai concorsi internazionali. Mi sono appunto venuti in mente il croato Miljenko Grgic ed il polacco Warren Winiarski, vignaioli dell'Est europeo emigrati in America, che nel 1976 a Parigi hanno battuto a sorpresa i migliori vini di Bordeaux in una famosa degustazione alla cieca... e mi sono reso conto di persona di aver partecipato ad un momento importante della rinascente vitivinicoltura polacca, mi sentivo immerso in un sogno che si sta realizzando per davvero, non ci sono parole per descrivere l'emozione che ho provato.
I primi tre vini bianchi li ho assaggiati a Winnica Golesz, uno era in una bottiglia da mezzo litro senza etichetta stappata al momento da Janina e Justyna, un uvaggio dell'annata precedente di tutte le uve della proprieta e nemmeno le migliori, almeno 14 vitigni diversi, un vino che in casa consumano regolarmente a pasto. Note di pera matura, erbe di campagna, gelsomino, buccia di pesca, ribes bianco, ortica, foglia di peperone, con un tocco di moscato e che fugge via veloce pulendo perfettamente la bocca, senza lasciare nulla dell'intenso profumo che sviluppa al primo attacco. Si accompagna a pesciolini fritti, pizza, carne di vitello, formaggi di capra, ma ama soprattutto i pomodori. Il secondo e stato un monovitigno Bianca del 1999, quindi in eta avanzata, molto fresco, con una limpidezza notevole e cristalli di tartaro attaccati al fondo della bottiglia, un sapore che ricorda quello del pollo arrosto freddo, con una nota minerale pronunciata. Viene imbottigliato dopo almeno un anno di maturazione. Il terzo vino bianco di Winnica Golesz era dolce, parlo della Jutrzenka in purezza del 2002, con aromi di mentuccia e ortica al primo attacco e poi di pesca, pesca, pesca e pesca... curioso perche e stato aggiunto del miele di tiglio per un 5% in volume.
Degustazione dei vini della regione Podkarpackie |
Per esempio l'Aurora di Szpak, che e come un Pinot bianco del Veneto al 100%, con spiccati e vivaci aromi di agrumi, pulito, cristallino, davvero molto piacevole. Anche il Sibera ricorda il corbezzolo, la mentuccia ed e delicatamente erbaceo. Il Seyval blanc e piu minerale, la Bianca e come quella di Winnica Golesz anche se un po' meno aromatica (grazie tante, tre anni piu giovane...) ed il Moscato di Odessa, come gia detto, fa resuscitare i morti, e come un succo di pesca gialla molto buono, secco e non dolce, assolutamente unico. Wiktor stava per seguire i consigli di Roman per usarlo in assemblaggio, ma per fortuna che sua moglie non glielo ha permesso, non avrei potuto assaggiare altrimenti uno dei vini che secondo il mio modesto parere sara la vera bandiera qualitativa di questa zona di viticoltura che, ricordiamolo, e veramente estrema.
Mario Crosta
www.enotime.it
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