E nata la prima Associazione dei Vignaioli polacchi
Nella culla del vino polacco, la regione Podkarpacie
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Mario Crosta |
Il magazine Enotime ha dato subito risalto, fin dai suoi primi passi, alla vitivinicoltura polacca, che sta rinascendo dopo secoli di abbandono. Molti articoli della nostra rubrica Viticoltura Estrema sono ripresi in lingua italiana dai siti di questi moderni pionieri. E dunque un grande piacere informarvi che nella sala delle conferenze del Municipio di Jaslo si e finalmente tenuta l'assemblea di fondazione dell'Associazione dei Vignaioli della regione Podkarpacie (Stowarzyszenie Winiarzy Podkarpacia), che ha scelto come sede la citta di Jaslo. I membri fondatori sono tutti i vignaioli che hanno partecipato nel 2004 e nel 2005 ai corsi di formazione (in Polonia ed all'estero) promossi dal programma pilota triennale Podkarpackie Winnice ed hanno conseguito il relativo diploma. Sono stati preparati tutti i documenti richiesti per la registrazione ufficiale ed e stato nominato il consiglio direttivo, composto da cinque persone: Roman Mysliwiec (presidente), Marek Tomczyk, Marek Nowinski, Janusz Grzesik e Wiktor Szpak. Probiviri sono stati nominati Zbigniew Zbyradowski (presidente), Wieslaw Karbarz e Pawel Szynal. Il progetto Podkarpackie Winnice ha permesso la rinascita della tradizione enologica nelle piccole aziende agricole della regione allo scopo di mantenere il tradizionale paesaggio agricolo e promuovere nuove attrattive turistiche nella valle della Wisloka, nel Sud-Est del Paese. All'inizio era soltanto un'azzardata scommessa per questo Paese dagli inverni straordinariamente lunghi e rigidi.
Sono stati piantumati circa 10 ettari suddivisi fra 20 piccole aziende, sono stati addestrati circa 70 vignaioli, si e costruita una cantina comune ben attrezzata per la vinificazione e si e ottenuta l'autorizzazione legale alla coltivazione della vite ed alla produzione di vino. Cosa li attende adesso? E entrata in vigore una nuova legge enologica che tutti giudicano abbastanza ben fatta, si attende la ratifica ufficiale di appartenenza alla zona A (comprendente i Paesi dal clima piu freddo), ma il vero ostacolo da superare e quello del fisco.
Le accise, le norme fiscali, il controllo fiscale, i magazzini fiscali sono le uniche cose che ancora non permettono lo sviluppo della vitivinicoltura in Polonia e che, se non verranno cambiate, la faranno rimanere soltanto un bel sogno. Uno spiacevole esempio negativo della mancanza di sensibilita politica in tal senso e stata la costante e preoccupante assenza dei rappresentanti del Ministero delle Finanze a tutti i lavori del programma, nonostante i numerosi inviti e l'impegno assunto in proposito dal Ministero dell'Agricoltura e dalle autorita regionali, che non hanno mai smesso di intervenire in tutte le sedi competenti per proporre le adeguate soluzioni anche in tema fiscale.
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La fondazione dell'Associazione dei Vignaioli |
Infatti, mentre l'interesse alla coltivazione delle vigne cresce sempre di piu insieme con il numero degli agricoltori che vogliono partecipare al programma, per poter incrementare la vitivinicoltura polacca occorre soltanto trovare delle fonti di sostegno finanziario. Anche fonti non dirette. Non si chiede un intervento a pioggia, ma di ridurre o di destinare a scopi produttivi almeno parte degli oneri di questi che non sono grossi proprietari terrieri, ma contadini poveri. Un ettaro di vigna in Polonia oggi rappresenta una spesa di 10/12 mila euro oltre ai contributi per la mutua ed alle accise. Di coltivazione professionale della vite in Polonia si occupano gia circa 1.900 persone per un totale di oltre 155 ettari, da ciascuno dei quali si possono ricavare annualmente da 5 a 10 mila bottiglie di vino, come ha ricordato Andrzej Czernecki, sindaco di Jaslo e presidente dell'Associazione dei Comuni del bacino della Wisloka, nel presentare il bilancio dell'ultimo anno di attuazione del programma.
Quest'ultimo anno e stato molto positivo. Per quanto riguarda la formazione professionale sono state organizzate parecchie visite di gruppo alle cantine dei Paesi vitivinicoli vicini, come Austria, Repubblica Ceca e Ungheria.
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I vignaioli polacchi sul Balaton in Ungheria |
Per quanto riguarda l'Austria, grazie alla collaborazione attiva del Console austriaco in Cracovia e del rappresentante dell'autogoverno della Stiria, Sylwester Dariusz Andrzejak, i partecipanti hanno potuto visitare la scuola enologica di Silberberg con i suoi vigneti sperimentali e di addestramento pratico, ma anche alcune piccole aziende vitivinicole di montagna di questa regione, dove la vitivinicoltura si sviluppa di pari passo con il turismo enologico. Una regione, dunque, che sia per le sue caratteristiche pedoclimatiche che per il progetto di sviluppo, assomiglia molto a quella che e considerata la culla del vino polacco. Fra l'altro sono state visitate le vigne e le cantine dell'istruttore della scuola enologica, Karl Puff, a Pchla, quindi l'azienda della famiglia Preisinger a Gols, l'agroturismo Assigal a Seggauberg, l'agriturismo Kieslinger a Kogelberg e altre aziende fra cui Polz, Temmel e Kogl. In Moravia, nella Repubblica Ceca, il gruppo ha potuto visitare le vigne e le cantine della Moravsky Sklipek a Satov. In Ungheria sono state visitate 10 aziende caratterizzate da differenti livelli per struttura, qualita e produzione vinicola.
Per quanto riguarda i materiali di formazione e addestramento sono stati distribuiti e discussi due manuali: "La coltivazione della vite" di Roman Mysliwiec e "La coltivazione della vite e l'enologia delle piccole aziende della regione Podkarpacie" di Wojciech Bosak. Inoltre e stato aggiornato ed e attualmente operativo il sito internet www.podkarpackiewinnice.pl per consentirne un uso didattico piu efficiente e veloce a disposizione dei produttori e di chi voglia diventarlo. Visitandolo, anche chi non conosce la lingua potra trovare dei materiali fotografici interessanti.
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I vignaioli polacchi a Tokaj in Ungheria |
Per coinvolgere il pubblico si e infine realizzata la prima manifestazione polacca dei produttori polacchi di vino, "Le giornate internazionali del vino" a Jaslo, di cui abbiamo gia parlato in un articolo precedente, alla presenza di 10 produttori stranieri convenuti dalla Repubblica Ceca, dall'Ungheria, dalla Slovacchia e dalla Germania. Sono intervenute anche le autorita di questi Paesi oltre ad un rappresentante italiano. E stato realizzato anche un film sulla manifestazione, con la collaborazione della televisione Vektra che lo ha diffuso via cavo in 50 citta polacche.
Senza esagere troppo, si puo comunque osservare che le attivita di questo programma pilota sono state attentamente osservate da molte altre regioni della Polonia che hanno espresso le stesse intenzioni. Per esempio, nel 2006 iniziera anche nella regione Malopolska (con Cracovia come capoluogo) la realizzazione di un programma molto simile a quello della regione Podkarpacie. La fondazione dell'Associazione dei Vignaioli della regione Podkarpacie si e resa dunque necessaria per consolidare il programma appena concluso e per continuarne l'attivita come esempio per i programmi in itinere delle altre regioni, sia per favorire lo sviluppo delle aziende vitivinicole della regione Podkarpacie, sia per diffondere la coltura/cultura enologica in tutte le altre. Per parte sua Enotime non si e limitata ad osservare, ma ha anche partecipato, interessando alle iniziative un europarlamentare italiano di origine polacca.
Un meritato benvenuto dunque ai vignaioli polacchi nel consesso enologico mondiale, da parte mia personale e di tutta la redazione del nostro magazine.
Mario Crosta
www.enotime.it